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Il Modello di Giovanni La Bua

Riceviamo per la pubblicazione, questo interessante progetto di un modello da Rally autocostruito ...
Dopo tanta esperienza, maturata sui campi di gara in 25 anni di attività  automodellistica tra on-road, off-road e rally game (visto che il mercato offre pochi automodelli rally), mi è venuto in mente di costruirne uno in grado di soddisfare le varie esigenze.
Nasce così l'idea, il progetto, il disegno e finalmente, dopo un anno di lavoro certosino alla fresa ed al tornio, è pronta per scendere in pista.

Note tecniche
Base Thunder Tiger eb4-s2
Trasmissione a cinghia
Trazione integrale
Peso in ordine di marcia kg 3,700
Glossary Link Carreggiata post.290
Carreggiata ant. 290-
Passo regolabile 320-330
Sospensioni: Push-Road (come nelle F.1)
Barre stabilizzatrici regolabili (anteriori e posteriori)
Freni: un freno a disco per ogni ruota con regolazioni separate (come nelle F.1)
Tutta regolabile- Il tutto realizzato in ergal 70/75

Un modello autocostruito, il desiderio di molti, che a volte prende forma in concreto, come nel caso del modello di Giovanni La Bua.
Visto che Giovanni non si è sbilanciato più di tanto entrando nel particolare, vedrò di darvi un'idea del modello attenendomi a quello che si riesce a capire dalle foto inviate. Considerato che lo si vuole fare, facciamolo bene, deve essersi detto, (solo la base del modello, ossia il Glossary Link telaio, è della Nuova Faor) e quindi via con abili costruzioni, dal Glossary Link carbonio della piastra radio agli ammortizzatori push road (meno masse "sospese") ed alle barre antirollio, ben diverse da quelle che siamo abituati a vedere sui campi di gara, ed alla trasmissione a cinghia come ciliegina.
Giusto per quest'ultima, uno dei problemi che assillano molti appassionati di Rally Game è la relativa fragilità  della trasmissione, che resta uno dei punti deboli aggirabile solo con periodiche sostituzioni; personalmente ho sempre pensato che, il giorno che decidessi di correre con un modello a cinghie, cercherei di eliminare da subito uno dei motivi di stress delle stesse, ossia la violenta "induzione al lavoro contrario" che subiscono durante la frenata.
Avevo già  nella testa il sistema di far frenare la trasmissione ponendo un disco freno sui differenziali (pensando anche al possibile passaggio di calore dai dischi alle casse, con relativo surriscaldamento delle stesse, risolvibilissimo fra l'altro...), evitando quindi che a frenare sia l'alberino del rimando pulegge, che gioco forza blocca il tutto caricando direttamente sulle cinghie lo sforzo di frenare i differenziali e modello, con relativo stress di cui sopra.
La Bua è andato oltre, ponendo i freni sui bicchierini in uscita dai differenziali, un dischetto per parte! Bell'idea, niente di nuovo, chiaro, soluzioni così sulla 1/5 sono già  state viste, così come su macchine vere (mi viene in mente un modello Citroen che aveva i freni "entrobordo", ossia non sulle ruote ma sui semiassi che davano il moto alle ruote stesse), ma su un modello da Rally Game non mi pare di averne mai osservata.
Di sicuro ci sarà  un grosso lavoro per regolare i tiranti che agiscono sui freni per allinearne la risposta, ma è un piccolo prezzo da pagare, risolvibile con piccoli registri, per salvare le cinghie a valle!


nota di redazione: Abbiamo mantenuto il testo della recensione così come lo abbiamo ricevuto, anche se è simile all'articolo scritto su True Model da Roberto Fuzzi. Non ci sembra corretto proporre articoli scritti da altre persone, senza citarne la fonte. Abbiamo comunque deciso di ripresentare il tutto in quanto si tratta di un interessante progetto che può essere sfuggito a qualche modellista.