OCM... un Kaos che Piace...
- 11 Lug 2007
Prima di passare all'argomento principale dell'articolo, la OCM KAOS DT-19, vorrei premettere un doveroso ringraziamento alla AxeMotorRossi per la grandissima disponibilità e cortesia. IL MONTAGGIO Aprendo il prezioso bauletto marchiato OCM notiamo subito che tutto è imbustato per gruppi ![]() Tutto procede velocemente e senza intoppi per avantreno e retrotreno, per quanto riguarda il primo, il sistema adottato è quello PBS (Pivot ball system), per il secondo invece notiamo il pratico sistema di fissaggio dei perni dei barilotti, che avviene tramite l'inserimento di una vita che con una porzione di testa ne evita lo sfilamento, e un bel alettone dalla deportanza molto pronunciata e dalla forma alquanto accattivante; tutte le piastrine per l'antiaffondamento e per la convergenza hanno degli inserti a camme per variare le angolazioni. In un modello che a primo impatto ci risulta così ben curato, ci aspettavamo forse l'utilizzo di un doppio disco del freno, invece ne viene utilizzato uno unico sia per l'anteriore che per il posteriore, ma le generose dimensioni delle pastiglie in ferodo sicuramente ci garantiranno un'ottima frenata . Completiamo il montaggio delle parti finora assemblate fissandole al ![]() Semplice anche l'assemblaggio degli ammortizzatori anodizzati neri su cui spicca la molla bianca di serie, notiamo inoltre le generose dimensioni degli oring di tenuta. Tra le dotazioni di serie troviamo una bella frizione scomponibile con ceppi in alluminio e volano anodizzato nero, una ![]() ![]() In conclusione abbiamo trovato un modello molto fashion esteticamente e con tutte le soluzioni performanti proprie di un modello competitivo. Unica pecca riscontrata nel montaggio è la mancanza degli oli ( differenziali e ammortizzatori ) necessari per il completamento. |
![]() Seconda cosa, abbiamo asportato una piccola porzione della paratia del serbatoio in modo che il tirante del freno non vada a toccare forzando sul serbatoio stesso, Il tracciato scelto è quello di Nuoro dove si corre l'ultima prova di campionato regionale sardo, il fondo è medio duro e leggermente polveroso ma non esageratamente bucato; abbiamo utilizzato il set-up di scatola ad eccezione dei differenziali anteriore e centrale caricati con olio da 5000 anziché 7000. Bisogna fare un appunto, per il set-up abbiamo utilizzato la scheda che si trova nell'ultima pagina del manuale che ha delle piccole differenze rispetto ai dati che troviamo nelle altre pagine durante il montaggio. Ovviamente facciamo un pieno senza mettere immediatamente alla frusta il mezzo giusto per iniziare a slegarlo un po'; le prime impressioni sono buone, la macchina ha un buon inserimento passa bene sul bucato e ci risulta ben equilibrata sui salti. Messa un po' sotto stress notiamo che soffre di un leggero ![]() ![]() Purtroppo il tempo è tiranno e dopo un litro di miscela dobbiamo rientrare, ma torniamo per la gara, e nel frattempo, dopo una notte di pioggia, sono cambiate anche le condizioni della pista che comunque ha retto benissimo e ci ha dato la possibilità di sfruttare un grip migliore. Dopo aver portato l'olio del differenziale centrale da 5000 a 7000 e aggiunto un po' di precarico alle molle ammortizzatori sia anteriori che posteriori cominciamo a girare piacevolmente soddisfatti di una Kaos che viaggia veramente bene . La pioggia non ci lascia soli e così la gara viene sospesa dopo la seconda sessione di qualifica non permettendoci di fare altre prove sul modello. Come tutte le nuove nate però anche quest'auto ha qualche piccolo punto da ritoccare; sicuramente carino da vedere ma forse non esageratamente resistente è il supporto marmitta che purtroppo si è sciolto nel punto di contatto con la marmitta stessa, ma lo abbiamo sostituito velocemente e senza problemi con uno classico in metallo; Abbiamo riscontrato inoltre che le due viti anteriori (quelle verso il motore per intenderci) che fissano la cassa del differenziale posteriore al telaio tendono a svitarsi ,forse per dilatazione della plastica con il calore sprigionato dal motore o forse per una tolleranza eccessiva del foro su cui si avvitano, ma comunque nulla che poche gocce di frenafiletti non possano risolvere. Concludendo possiamo dire di aver trovato un modello che, anche se nuovo sul mercato, almeno in quello italiano, è gia ad un alto livello con giusto qualcosa da affinare ma che senza alcuna ombra di dubbio si farà sentire a gran voce sui campi di gara. A presto per le prossime novità . Pola Massimo alias Attrazioni |