Fairwind Kyosho, il modellismo in barca a vela
- 26 Lug 2004

Rilassati in riva al lago, all'ombra di grande albero, i MiB ci mandano questa prova di uno dei più diffusi modelli di barca a vela rc
La prova che vi proponiamo questa volta non si svolge sull'assolato asfalto di una pista, con la radio stretta fra le dita ed i denti digrignati nella concentrazione, ma sul bordo di un laghetto, all'ombra pacifica di un bell'albero fiorito. Ovviamente anche il modello che testiamo è in linea con lo spirito descritto, quindi niente motori a scoppio, scarichi rumorosi e fumo negli occhi, ma un po' di brezza, un radiocomando tenuto dolcemente ed uno splendido modello di barca a vela radiocomandata, il Fairwind della Kyosho. |
![]() Partiamo dicendo che il modello in questione è in commercio da molti anni, e se da una parte questo significa che il design non è aggiornatissimo (nonostante qualche lifting) dall'altro ci rassicura sul fatto che sia ben collaudato e, con il grande apprezzamento avuto sl mercato, sicuramente un prodotto azzeccato. La scatola è completa di ogni minuteria per rifinire la coperta e la parte meccanica interna, lo scafo e la tuga sono un guscio unico che non richiede grandi lavorazioni, dato che la finitura bianca della plastica usata può essere lasciata così com' è. Se siete amanti dello statico magari vi ci applicherete un po' con carta vetrata fine e colori ma, ripeto, non è necessario. Le istruzioni, putroppo non in italiano, sono comunque chiare e dettagliate, complete di tanti disegni e delucidazioni sui particolari, riportando anche le viti utillizzate in ogni fase con disegni in scala 1:1; inoltre si spingono nel descrivere minuziosamente anche come realizzare la tiranteria sia che utilizziate un servo normale, big scale o a verricello, e come effettuare i nodi giusti e i tiranti di misura corretta. Viene inoltre ben trattato il discorso della zavorra, con esempi che variano anche a seconda del peso dei servi utilizzati. |
I particolari della coperta sono in plastica nera, fatta eccezione per i candelieri dei cavi tientibene che sono cromati. Il montaggio scivola via piuttosto facilmente, richiedendo un po' di pazienza per la realizzazione di tutti i piccoli fori per il fissaggio delle vitine dei supporti candelieri, i cui fori sono fortunatamente tutti segnati sullo scafo. l'albero maestro, in alluminio, può essere posizionato in tre diverse posizioni sulla tuga, semplicemente variando il punto di attacco sul sostegno, per variare il comportamento del modello o regolarsi con lo spazio da lasciare al movimento del fiocco. l'albero è tenuto da una cima anteriore ed una posteriore che partono dalla sommità , è inoltre presente la classica croce per i 4 tiranti laterali; ogni cavo è dotato di gancio rapido e passanti regolabili utili per poter smontare e rimontare velocemente l'albero per riporre il modello nel bagagliaio o per tenere sempre ben tesi i cavi. Per i tiranti e le cime consiglio di usare del filo tipo dacron da pesca, tiene bene anche bagnato, offre ottimo grip ai passanti di regolazione della tensione ed è appagante nel realismo modellistico della barca. Le finiture esteticamente non sono splendide, almeno per il modello più datato, dato il largo uso di plastica nera, di adesivi un po' approssimativi per la riproduzione della coperta, e la mancanza di particolari accattivanti come la ruota timone o le bitte e i passacima. l'abbellimento comunque è sempre possibile acquistando qualche accessorio nei negozi più forniti di materiale per il modellismo navale statico (ancore, bitte, luci ecc.) e trattando le plastiche con una passata di inox spray. Le vele sono in materiale specifico abbastanza leggero, con piccoli rinforzi in lexan da inserire in alcune tasche ricavate nei punti strategici della randa. La randa si muove su un tangone posto su piolo piuttosto lasco, e il tirante inferiore dal tangone alla base dell'albero è da realizzarsi con filo e passante per la regolazione della tensione. |
![]() ![]() Prima del montaggio del telaio interno in legno marino, una croce strutturale che rinforza la struttura e sostiene l'impiantistica interna, dovrete attivarvi per trovare materiale adatto alla realizzazione della zavorra con cui riempire la deriva dall'interno della chiglia. Consiglio pallini da caccia o pesca molto piccoli fissati a strati con pattex. Tenete conto, in questa operazione, del peso preciso della zavorra da inserire e della quantità di collante per evitare di appesantire troppo il modello, sarà più facile aggiungere che togliere. Comunque le indicazioni riportate nel manuale saranno più che sufficenti. l'impianto radio si realizza con due servocomandi, quello del timone può essere anche abbastanza economico e limitato nelle prestazioni, mentre per quello delle vele indirizzatevi su una certa ![]() ![]() Tornando al discorso zavorra dicevamo che va riempita la chiglia dall'interno, infatti il disegno dello scafo è classico e non del tipo più performante a bulbo in piombo sulla estremità . In acqua il modello è molto docile, si muove anche con pochissimo vento, mentre sotto la spinta delle raffiche più forti tende a piegare decisamente, anche senza richio di scuffiare, e perde un po' di direzionalità al timone a causa appunto dell'eccessiva inclinazione. Si manovra decisamente bene, e anche se le prestazioni assolute forse non sono elevatissime per gareggiare permette di divertirsi proprio anche con una brezza minima, soprattutto in laghetti privi d' onda. La prova estrema invece è stata fatta in mare, dove le onde, ovviamente minime, e la brezza mediamente più costante ed elevata rispetto ai laghetti rendono spettacolare l'andatura del modello che cavalca le onde con grande realismo. Il rovescio della medaglia nell'uso in mare è che dovrete proteggere bene l'impianto radio dal salmastro, soprattutto le spinette andrannno cosparse di grasso, lavare il modello con una doccia di acqua dolce una volta finita la regata e aspettarvi comunque che la viteria arruginisca, dato che non è del tipo inox. La stampata della coperta non ha manifestato particolari infiltrazioni, segno che probabilmente i dubbi dovuti all'uso delle semplici strisce di gommapiuma per la tenuta erano eccessivi. Sullo specchio di poppa infine la Kyosho consiglia di praticare un forellino, per il quale prevede un tappino in gomma da inserire durante l'uso, l'utilità dovrebbe essere quella di poter meglio far scolare l'acqua di eventuali infiltrazioni alla fine della giornata, ma dato che non abbiamo rilevato particolari problemi in tal senso e che un buco in una barca si fa sempre in tempo a farlo sconsiglio di usare questo sistema. Il giudizio finale non può che essere positivo, il prodotto ha un costo abbordabile, e con uno street price di 230 euro potete togliervi lo sfizio di rilassarvi in riva al lago e avere poche grane di manutenzione una volta terminato di usarla, richiede inoltre poche ore di semplice lavoro per terminarla. l'attrezzatura sta tutta in una valigetta, ed è sufficiente ricaricare le batterie per essere pronti il giorno dopo, nessun setup, miscela, ![]() Inoltre finita l'estate il modello potrà trovare posto in qualsiasi angolo della casa facendo sempre bella figura. |
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Caratteristiche tecniche :
Altezza : 155 cm
Peso : 4200 - 4400 grammi
Superficie velica : 1515 cm2
Accessori necessari :
Radio 2 canali completa con almeno un servcomando da 6 kg
Pesi o pimbini per zavorrare la chiglia
Promemoria del materiale da tenere in valigetta :
- Trasmettitore con pile cariche
- Batterie rx
- 8 stilo alcaline in caso di emergenza
- Caricabatterie Tx-Rx, va bene anche un piccolo ed economico overnight
- Cacciaviti a stella punta fine
- Pinza a becchi fini
- Un po' di filo dacron da pesca di scorta
- Confezione piccola di wd40 con cui spruzzare eventualmente l'impianto elettrico
Bikko