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Chimera 1:3 Moto R/C genialità  e passione

  • 23 Giu 2007
La Chimera in scala 1:3 presentata su True Model qualche mese fa ci sembrava particolarmente interessante sia come progetto e realizzazione che come interesse, visto il rapido diffondersi della nuova disciplina motociclistica tra i modellisti. Abbiamo quindi cercato di approfondire ulteriormente alcuni aspetti di questa affascinante realizzazione con il suo geniale creatore, Daniele Zanellato, che con il suo amico Giancarlo Segato ha realizzato la Chimera 1:3 con oltre 500 ore di passione, capacità  ed olio di gomito...

Partiamo con il dire che la Chimera, pur essendo un modello dinamico perfettamente funzionante, non ha ancora ottenuto un degno battesimo della pista, in quanto la gomma posteriore, recuperata da un maxigiocattolo della Tyco risulta troppo sottile (un paio di mm) e poco affidabile per poterle affidare l'onore e l'onere di un gioiello come questo. l'elevata Glossary Link coppia del propulsore scelto infatti, un 4,6cc da monster, potrebbe, complice anche il cambio a due velocità , creare qualche imbarazzo alla gomma posteriore.
Proprio a proposito del propulsore la scelta è caduta, viste le dimensioni, su un .28 che oltre a garantire elasticità  adeguata ai 4,2kg del modello, potesse essere avviato tramite sistema rotostart. l'SH in posizione verticale è alimentato (pare provvisoriamente) da un serbatoio Nuova Faor e soffia poi in un terminale realizzato con grande fedeltà  riproduttiva, e vede montata una Glossary Link campana a doppio pignone che innesta su un cambio a due marce rovesciato di derivazione HPI . A chiudere la trasmissione troviamo l'albero di trasmissione separato da quello del forcellone per ottenere la massima fluidità  di lavoro catena/trasmissione. La corona posteriore infine è da 42 denti.
La ciclistica è un capolavoro di meccanica e precisione. Completamente realizzata dal pieno a CNC utilizzando Avional 2024-T4 da 5 o 6 mm a seconda dei punti. Il tutto è poi anodizzato nero con un riuscitissimo effetto estetico dato dalla anodizzazione precedente la lavorazione. In questo modo le si evidenziano meglio le passate a vista dell'utensile nelle tasche di scarico!
Il Glossary Link telaio stile OMEGA è ispirato alla Bimota Tesi 2D, mentre la sospensione anteriore, con ammortizzatori da 60mm, è un mix tra una forcella Girder vista su un custom Confederate B91 Wright e il Duo Lever della BMW. Daniele e Giancarlo volevano qualcosa che davvero potesse stupire, e penso ci siano riusciti. Non a tutti può piacere esteticamente, ma l'affondamento esponenziale risulta eccezionale.
Il posteriore completamente regolabile prende spunto dai sistemi pushrod utilizzati ad esempio sul Traxxas Revo o sulle sospensioni anteriori delle F1 scala 1/5, il tutto sfrutta ammortizzatori da 135mm, cannibalizzati da un Monster XTM Mammoth, con cantilever cuscinettati come tutte le parti in movimento della Chimera 1:3.
A portare a terra il potenziale ci pensano due splendidi cerchioni che rappresentano la parte più difficile della realizzazione. Si tratta infatti di cerchi composti che hanno implicato, oltre alla tornitura dal pieno del canale in alluminio grande attenzione alle misure di offset che coinvolgono gli inserti in Glossary Link carbonio, tanto che questi cerchi scomponibili in alluminio e carbonio hanno visto prima di tutto la luce sul foglio virtuale di un CAD 3D.
Infine l'impianto frenante, a triplo disco. Ogni disco flottante è in acciaio inox tagliato al laser, con pastiglie in fibra di carbonio e regolazioni indipendenti.
Per gestire il tutto è sufficiente un tradizionale radiocomando due canali, Daniele ha quindi scelto l'affidabilità  Futaba per tx ed rx, con un servo S2050 digitale allo sterzo ed un normale Hitec 645 sul gas-freno, il tutto alimentato da un pacco batterie Venom al NiMH da 1200mAh. Il complesso sembra adeguato, anche se la parola definitiva verrà  data solamente dalla prova in pista che dirà  se le scelte sono adeguate per controllare la Chimera che senza carene ed omino pesa circa 4200 grammi, è lunga 580mm, larga 100mm ed alta 290mm.
Per ovviare all'inconveniente della gomma posteriore che sta tenendo ai box questa bellissima minimoto radiocomandata Daniele si è fatto spedire dall'America i componenti per crearsi in casa tramite casting il pneumatico necessario; si tratta di gomma liquida uretanica (Shore A 80 soft) che vulcanizza a temperatura ambiente. La forma verrà  poi realizzata con stampi in resine epossidiche e silicone RTV, oltre che sfruttando un cerchio dima. Fortunatamente per l'anteriore la gomma è più realistica ed efficiente in quanto si tratta di una PMT recuperata da una DWA Commando degli anni ' 80. Fatto questo si passerà  alla creazione delle carenature, da produrre in vetroresina e che, per stesse parole di Daniele, non dovrebbero rappresentare un problema, anche create con spessore da 0,8mm. Inoltre non sono ritenute strettamente necessarie a livello funzionale. In effetti anche naked la Chimera è piuttosto attraente.

Conclusioni.
La realizzazione del modello è nata da una sfida: è relativamente semplice modificare una moto scala 1/5 partendo da interassi e fulcri già  consolidati, modificando solamente inclinazioni ammortizzatori o qualche altro dettaglio, reperendo e cannibalizzando carene e gomme industriali. Ma quando si parte a progettare e fare tutto di sana pianta, ivi comprese gomme e carene, di una qualcosa che ancora non esiste il discorso cambia, e la sfida si fa più avvincente, ma anche molto più difficile. In circa un anno di lavoro, partendo da un una idea generica nata dalla curiosità  destata da un giocattolone 1:3 della Tyco (Suzuki elettrica) Daniele e Giancarlo hanno prodotto una versione nitro sostanzialmente dal nulla, con passione e grande capacità  ed inventiva. Il risultato, anche se qualcosa di simile era già  stato fatto dal canadese Jordan Krupp con una replica di NSR 500 scala 1/3, è al contempo strepitoso ed affascinante. Ma le sorprese non finiscono qui, vi terremo aggiornati e vi mostreremo quanto prima anche altre idee e progetti che sono nel cassetto di questi geniacci.

Le regolazioni di impianto elettrico e propulsore sono state fatte, il rodaggio è finito e la trasmissione ha passato i test primari. Non resta che un ultimo step prima di vedere completamente realizzata questa . Chimera!

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