T-Maxx 2.5
- 02 Apr 2004
T-Maxx 2,5Â
Il T-MAXX della americana Traxxas. Diciamo subito che il modello rientra nella fascia, in forte espansione commerciale, dei Monster Truck, non proprio una categoria specifica, come possono essere il RallyGame o la Pista ma un settore nel senso più ampio del termine in cui non esistono regolamenti precisi e dove i vari produttori si sono sbizzarriti proponendo modelli con dimensioni, scale , motorizzazioni e soluzioni molto differenti fra loro. In questo caso la Traxxas ha deciso di proporre un modello RTR che dovrebbe essere in scala 1:10 ma che si discosta pochissimo come dimensioni dal suo rivale più accreditato, il Savage 25 HPI in scala 1:8.
Il modello in questione è distribuito in Italia dalla Italtrading al prezzo di 790 euro, ed è completo di tutto quanto serva per iniziare a fare modellismo dinamico e di cui vedremo tra poco le varie elementi. Lo street price che abbiamo rilevato si aggira sui 400 euro. Per chi volesse risparmiare un poco è disponibile una versione 2WD senza cambio-invertitore a 590 euro upgradabile in seguito con kit separati.
Abbiamo finalmente per le mani la scatola, compatta più di quanto ci aspettassimo, colorata ed accattivante, ma soprattutto chiusa in un cellophane che ne garantisce l'integrità ; una volta aperta ci si presenta di fronte uno spettacolo davvero sorprendente: il modello è già completo, ben montato, con le gomme già montate sui cerchi, così come l'impianto radio installato e trimmato, la carrozzeria è tagliata, verniciata e installata. Tutto è pronto per essere avviato dopo aver inserito il tubo dell'antenna nella scatolina portaricevente e oliato il filtro. Inoltre troviamo all'interno della confezione, la radio, l'avviatore, una boccettina di olio per il filtro in spugna preinstallato ed una busta completa con tutti gli attrezzi necessari per effettuare ogni tipo di intervento di manutenzione ordinaria o straordinaria sul modello (quindi brugole, chiave candela, chiave bulloni ruota ecc.), inoltre spessori per ammortizzatori, clips di scorta e altro. In un' altra busta separata abbiamo il manuale del proprietario, tutto a colori e molto dettagliato, con trucchi, suggerimenti, dettagli e istruzioni per svolgere correttamente tutte le operazioni sul modello, farlo rendere al meglio e a lungo, è inserito addirittura un breve vocabolario con la terminologia più specifica, in un altro libretto troviamo gli esplosi delle varie parti principali del monster truck con tutti i codici relativi ai ricambi, inoltre un catalogo a colori dei prodotti Traxxas e degli optional disponibili, la garanzia con un questionario da compilare, due grandi fogli con numerosi adesivi di buona qualità per completare a piacere la splendida carrozzeria o da apporre ovunque vogliate; ed infine un dvd con le spiegazioni di come preparare il modello, fare il rodaggio, carburare il motore, intervenire sul modello ecc. Davvero quel che si dice un kit completo, che fa sembrare improvvisamente tutti i concorrenti un po' più poveri, almeno nella presentazione. Per fare le cose per bene ci leggiamo tutto il manuale, gli esplosi, il catalogo e guardiamo il dvd, se conoscete l'inglese tutto bene, diversamente penso che potrete avere qualche problema dato che tutto il materiale nella nostra scatola (di importazione) era in inglese. Tutto quanto scritto sui manuali è in genere già parte integrante del bagaglio culturale dei modellisti esperti, mentre può essere molto utile per chi inizia, evitandogli errori o disattenzioni che potrebbero compromettere l'entusiasmo del principiante. Se avete le batterie per l'impianto radio ed un pacco da 7,2 per l'avviamento possiamo cominciare.
Prima di passare al rodaggio vediamo di analizzare il kit nelle sue parti principali.
La carrozzeria arriva già appoggiata sul modello, verniciata benissimo in diversi colori come da foto, tagliata e trimmata alla perfezione sul modello, quindi con fori per testa motore, scarico, colonnine, ed Ez-Start 2; l'unico intervento facoltativo da effettuare è attaccare le 4 spugnettine adesive ad anello previste per essere poste internamente sui fori delle colonnine al fine di evitare che con le vibrazioni si svernici la carrozzeria, una chicca. La colorazione scelta è quella classica su base blu con fiamme gialle e rosse, ma è possibile richiederla in altre 5 diverse colorazioni, tutte splendide. Il lexan utilizzato appare di buona qualità , di spessore medio al tatto, con buona flessibilità e, sembra, buona resistenza agli urti. Appena tolto il modello dalla scatola notiamo come la carrozzeria fosse protetta da una busta di plastica trasparente, ottima quindi la cura dei particolari. Le colonnette di fissaggio sono corredate, anteriormente, di un supporto basculante ed il fissaggio avviene tramite classiche clips.
La radio è una TopQualifier3 a volantino della Traxxas. La trasmissione sui tre canali avviene in AM, e sono disponibili 6 diverse frequenze. A vista ci è piaciuta poco, forse perché, per le ridotte dimensioni, il colore della plastica e la forma originale ci dà l'idea del giocattolo . l'impugnatura è buona grazie alla azzeccata ergonomia; il grilletto del gas-freno è abbastanza comodo, ma non regolabile come diametro, quindi per chi ha dita affusolate si può ricorrere ad una ricopertura con nastro adesivo o tubo al silicone per diminuire il gioco del dito nel grilletto; il volante è ricoperto in spugna per un buon grip e i due trim sono del tipo rotativo posti a sinistra del volante, non particolarmente comodi per effettuare regolazioni veloci o correzioni in movimento. Ottimale il posizionamento dell'interruttore della retromarcia, grande, rosso e posto esattamente dove si appoggia il pollice della mano sinistra. Il bilanciamento ci è sembrato molto buono per una economica , grazie soprattutto al vano batterie per elementi singoli disposti ad 8 affiancati, sdraiati nella parte inferiore del trasmettitore. Sempre nella parte bassa troviamo anche il led di indicazione di funzionamento del trasmettitore con relativo interruttore a slitta di acccensione ed i 3 invertitori. Ci è parso di capire, pur non avendo aperto il tx, che la parte maggiore di scheda elettronica sia posizionata nella parte bassa, anche valutando le dimensioni contenute della parte superiore; questo giustificherebbe la validità del bilanciamento riscontrato. Da notare la presenza di un piccolo interruttore che permette di far funzionare il grilletto del gas-freno in modalità 50%-50% oppure 70%-30%, a noi è piaciuta questa caratteristica perché prediligiamo la corsa dell'acceleratore 70-30, anche se essendo il T-Maxx già tarato dalla casa per il 50-50 abbiamo preferito lasciare il tutto così come era per offrire una prova più veritiera.
Purtroppo non è presente alcun tipo di indicatore dello stato di carica delle batterie, se non un effetto di lampeggio del led di funzionamento che si attiva una volta raggiunto un certo valore minimo del voltaggio; inoltre non è presente un jack per effettuare la ricarica delle batterie senza toglierle dal trasmettitore. Infine la radio non è invertibile, quindi poco indicata per i mancini, e non è possibile richiedere una opzione con radio a stick o il kit senza radio. l'unica eventuale alternativa valida potrebbe essere quella di sostituire il TQ3 di serie con un radiocomando tipo Hitec Ranger II in FM che è a stick ed è provvisto di un 3° canale con comando a slitta che ben si adatta al tipo di uso su questo monster truck.
La ricevente è racchiusa in una scatoletta stagna con gommino in corrispondenza del posizionamento del quarzo sulla rx per poterlo sostituire senza aprire la scatolina, l'uscita per il cavo antenna da infilare nel suo tubo (aiutatevi ungendo il tubo internamente con un po' di spray) è un po' stretta e abbiamo avuto qualche problema per fermare saldamente il tubo nel foro di supporto, fin quando non abbiamo praticato un taglio longitudinale con un cutter nel tubo per far in modo che si inserisse meglio nel foro e fosse più saldo visto l'uso intensivo cui sottoporremo il modello.
I servocomandi installati sono 3; il classico gas-freno, lo sterzo e quello per azionare l'innovativo invertitore per attivare la retromarcia. Quello dello sterzo è un Traxxas 2055, mentre gli altri due sono dei 2018 sempre Traxxas, non dichiarate le prestazioni. Sull'acceleratore e sull'invertitore non ci è sembrato necessario avere grandi potenze, ma solo buone velocità , mentre le grandi ruote del T-Maxx ci sembra abbiano necessità di una certa dose di muscoli per poter essere sterzate. Inoltre la particolare geometria dell'avantreno, come affermato dai tecnici Traxxas, non permette la sterzata da fermo, mentre migliora quella in fase di movimento, lo verificheremo in prova, per ora ci limitiamo a notare come appunto da ferme le ruote sterzino pochissimo, mentre sollevando l'anteriore la sterzata avvenga con ottima precisione e discreta velocità di risposta. Ad una prima osservazione statica la potenza di frenata ci è sembrata invece positiva.
Il salvaservo del sterzo, diretto del tipo Kimbrough, sembra correttamente dimensionato, ma approssimativo nella realizzazione, inoltre ci pare poco protetto da eventuali sassi proiettati dalla ruota anteriore sinistra e nei salti più cruenti o nelle curve strette su ghiaia, vedremo se ci saranno problemi nell'uso più duro. Tutto l'impianto radio viene alimentato da un pacco batterie ben protetto all'interno di una statola fissata al telaio e chiusa tramite 2 viti, dotata di interruttore esterno che sarebbe meglio proteggere con apposito gommino per garantirne l'impermeabilità nel fango e nella neve. Purtroppo il portabatterie da 4 elementi previsto non è connesso all'interruttore tramite spinetta, ma direttamente collegato coi fili, quindi proveremo così il modello ma probabilmente provvederemo alla sua sostituzione con un pacco batterie termoretratto da 5 elementi 2/3AF in configurazione 3+2 con spinetta, che dovrebbero garantire più forza e velocità e la possibilità di ricarica tramite caricabatterie senza alloggiamento singolo.
Nel complesso l'installazione della radio (rx e servi) risulta ben realizzata, i servocomandi montati su supporti in plastica assorbono bene le vibrazioni, pur garantendo poche flessioni nell'uso. Ci è piaciuta la protezione che è stata dedicata a rx e power pack, mentre qualche dubbio lo abbiamo sui servi, soprattutto su quello dello sterzo, a nostro avviso un po' esposto. La tiranteria è ben realizzata, e anche il gas-freno, pur con un rinvio lungo e articolato, si muove bene, fluidamente e con precisione, e tutte le corse dei servi sono ben regolate, evitando aperture incomplete o oltrecorsa dannosi; da notare positivamente che tutti i collarini hanno i grani serrati con frenafiletti, e la presenza di un pezzo di tubo al silicone sul tirante del freno per rendere più pastosa la frenata. Un problema lo abbiamo però riscontrato sulla tiranteria dello sterzo, i tiranti, ottimi destri-sinistri per revolazioni veloci, hanno la tendenza a toccare i bracci delle sospensioni nelle sterzate complete, una pecca che rimane in qualsiasi posizione si modifichino le geometrie.
Arriviamo ad analizzare il motore, il TRX 2,5 Racing Engines. Si tratta di un 2,5cc a scarico posteriore con avviamento elettrico integrato. La prima impressione è che la generosa alettatura sia del carter che della testata apportino una buona affidabilità alle alte temperature garantendo una certa costanza di funzionamento. Sul motore è installato un carburatore a ghigliottina con regolazione semplice dello spillo del minimo-massimo dalla parte del soffietto, poco accessibile a dire la verità ; il tubo miscela che lo alimenta è protetto da scottature per contatto con la testa da rivestimenti specifici nei punti critici. Completa la dotazione un filtro aria in spugna piuttosto generoso nelle dimensioni e ben realizzato. Il sottotesta separato impiega candele normali, e viene consegnato con una candela Traxxas speciale; tale candela ha una punta di innesto del polo centrale di alimentazione più alta rispetto al normale per consentire l'alimentazione tramite cavetto sempre inserito dell'sistema Ez-Start di avviamento. Abbiamo effettuato prove di compatibilità con candele standard di normale produzione constatando la perfetta compatibilità di tutto il sistema. Come detto buona l'alettatura della testa, fissata da 5 viti a bugola, che finisce con una intelligente protezione plastica per garantire l'integrità del cavetto scaldacandela anche durante i cappottamenti. Infine i castelli motore, hanno una particolare forma ad L con il piede piuttosto ampio per dimiuire il problema delle vibrazioni, e la parte di appoggio al carter piuttosto piccola forse per aumentare l'afflusso d' aria alla parte inferiore del monoblocco. Verificheremo durante la prova se i miglioramenti apportati permettano di ridurre il problema di surriscaldamento tipico del precedente motore TRX 15 Pro, che equipaggiava il T-Maxx 1' versione e gli altri modelli di casa Traxxas. La miscela consigliata, ovviamente, è la nuova Traxxas Fuel Pro con percentuali di nitro fra il 20 ed il 30%, segno che il nuovo motore ha minori problemi di surriscaldamento rispetto al TRX 15 Pro, infatti nel NitroVee che lo monta viene sconsigliato l'uso di tale miscela, a favore di un tipo da aereomodello più ricca di olii e minore percentuale di nitrometano. Per dare un idea dei valori di temperatura la Traxxas consiglia di non superare la soglia di 270° F e di mantenere il propulsore in condizioni di funzionamento fra i 225°F ed i 245°F. Il tappo posteriore è assente in quanto sostituito dal complesso di riduzione per l'avviamento, che è integrato insieme ad un piccolo motore elettrico a monte del riduttore, tutto racchiuso in un robusto carter in plastica. Come detto lo scarico è posteriore e immette in un bel raccordo in alluminio con doppia curva a 90° simile a quelli usati sui 3,5cc da offroad ma ovviamente dimensionato per il 2,5cc, forse un po' tortuoso ma ben realizzato; la marmitta è connessa tramite il classico silicone al raccordo ed è realizzata in due gusci in materiale plastico termosaldati fra loro e fissata tramite il tipico filo di acciaio armonico al telaio; l'uscita di scarico è laterale. Sinceramente il motore ci è sembrato, a prima vista, molto buono, soprattutto come finiture, ma accoppiato ad una marmitta davvero poco attraente, è comunque prevista come optional una splendida marmitta a risonanza in alluminio anodizzato blu come il telaio, indubbiamente più fashion , che può sostituire quella originale. Da provare. Avremmo forse preferito lo scarico verso il basso anziché laterale, per evitare così di imbrattare tutta la parte di sospensione posteriore destra del modello, tanto più che è prevista, nella parte di telaio sottostante alla marmitta un' asola di generose dimensioni che potrebbe permettere appunto questo tipo di scarico. Il motore è alimentato da un serbatoio, da 125cc per garantire autonomia, fissato direttamente al telaio ma senza l'interposizione di alcun sistema ammortizzante, a nostro avviso necessari. Abbiamo avuto a questo riguardo una esperienza negativa con il Kyosho QRC, il cui serbatoio tendeva a crepare dopo i salti più violenti, consiglio pertanto di svitarlo e di interporre uno spezzone di tubo miscela tra telaio e serbatoio lungo le viti di fissaggio, per evitare la formazione di schiume e per prevenire rotture. Noi, inizialmente, non lo abbiamo fatto per provare il modello così com' è ; ottima infine la tenuta del tappo, anche grazie ad una molla piuttosto dura.
Vediamo ora di capire come funziona il sistema di avviamento denominato Ez-Start II. Diretto discendendente del precedente sistema Ez-Start, di cui abbiamo parlato nell'articolo sul NitroVee (http://www.rcbazar.net/blog/archives/000116.html), è stato ridisegnato per poter essere montato sui nuovi motori a scarico posteriore e nella realizzazione sono state aggiunte anche alcune interessanti caratteristiche. Questo nuovo sistema, innovativo da sempre ed ora ulteriormente migliorato, permette di avere on-board tutto il necessario per avviare il propulsore del modello e i 4 cavi (2 per il motorino elettrico e 2 per la candela) che convergono verso una particolare spinetta, ben dimesionata, su cui innestare una impugnatura separata per l'accensione del sistema di avviamento. Questa impugnatura è un contenitore plastico atto a contenere un pacco batterie da elettrico con spinetta tipo Tamyia, e comprende un pulsante di accensione e due led verdi. Sul bordo superiore di questo attrezzo si trova il maschio della spinetta dell'Ez-Start presente sul modello, una volta inserito il maschio nella spinetta del modello si preme il pulsante e il motore elettrico inizia a girare, mentre il filo dello scaldacandela porta corrente per rendere quest' ultima incandescente. Il propulsore si avvia. Il sistema, nella sua semplicità , è molto efficiente ed efficace, con una comprovata affidabilità , già testata sul NitroVee, ancora migliorata dalla presenza del led di verifica dello stato della candela e da quello di funzionamento del motore elettrico, il cui funzionamento è salvaguardato da un sistema di stop dell'alimentazione in caso di surriscaldamento, e visualizzato tramite il secondo led. Infine molto pratico, rispetto al modello precedente, per la forma, che ora è a contenitore completo per il pacco batterie, e per la linguetta che permette di agganciarlo alla tasca dei pantaloni. Da verificare il posizionamento del motorino, non protetto e a nostro avviso un po' esposto, anche se in posizione rialzata rispetto al resto del modello; consiglio anche di verificare il corretto passaggio dei cavi, comunque ben fissati, e di stringere con una pinza dai becchi fini i due innesti sui poli del motorino in modo da evitare che si sfilino con le vibrazioni.
Arriviamo infine ad analizzare il modello. Il T-Maxx 2.5 si presenta imponente, con i suoi 4400gr dichiarati di peso (4700gr verificati pronto corsa), le sue carreggiate larghe, ed i pneumatici surdimensionati risulta davvero un bel monster truck a tutti gli effetti, tanto che i successi commerciali ottenuti lo pongono non solo come riconosciuto capostipite (anche se personalmente credo che Kyosho col suo QRC Dodge Ram sia precedente) ma anche come il modello più venduto della sua categoria, con un successo di vendite senza precedenti. più tecnicamente notiamo come l'angolo di attacco sia anteriore che posteriore (ricordiamoci che ha anche una comoda retromarcia) sono ottimi, e il telaio a longheroni prevede una pancia centrale stretta e più alta rispetto alle parti meccaniche anteriore e posteriore, consentendo agevoli passaggi anche su dossi particolarmente aspri e stretti. Le altezze da terra sono piuttosto elevate, con una minima di 8,5 cm, e quella relativa alle parti vitali della meccanica ancora maggiore, con 10 cm; i dati riportati sono riferiti ad uno spessoramento minimo delle molle. l'elevata altezza dal suolo, unitamente alla impermeabilizzazione del sistema radio, permettono passaggi anche su guadi interessanti oltre che su sterrati piuttosto sconnessi.
Per quanto riguarda le geometrie notiamo che le sospensioni sono state migliorate rispetto al modello precedente, con l'ampliamento della carreggiata utile per una migliorata aderenza su ogni sconnessione. I bracci anteriori e posteriori sfruttano un sitema identico, cioè l'avantreno ed il retrotreno sono composti da pezzi uguali, quindi braccetti, barilotti e ammortizzatori sono intercambiabili, permettendo semplicità di manutenzione e minori quantità di eventuali ricambi da avere. Le sospensioni lavorano su bracci del tipo a triangoli sovrapposti e si innestano sui barilotti con sistema a sfere e ghiere di registro. Gli ammortizzatori, 8 in totale, passano internamente ai bracci superiori ed offrono diversi punti di attacco, 4 inferiormente e 2 superiormente inoltre possono essere registrati come tensione della molla tramite i numeriosi spessori previsti nella scatola. Il materiale di realizzazione è la plastica (optional in alluminio), ma il funzionamento molto soffice e regolare, la lunghezza di corsa utile e gli steli protetti li rendono ottimali come funzionamento, staremo poi a vedere se andranno in crisi nell'uso intensivo.
Tornando alle geometrie notiamo come sia possibile regolare il caster anteriore tramite i tipici spessori da inserire lungo i perni dei braccetti superiori, molto positivo per ricercare un assetto adeguato all'utilizzo che si intende fare del modello. La convergenza è registrabile, sia anteriormente che posteriormente, variando la lunghezza dei tiranti che sono del tipo destro-sinistro molto pratici. Le spalline delle sospensioni e le torri di supporto ammortizzatori sono in materiale plastico, ma la loro rigidità ci è sembrata buona, non mostrando flessioni degne di nota che richiedano inserti di irrigidimento o parti in alluminio. Una bella prova che dimostra le qualità fuoristradistiche del T-Maxx 2,5 è quella di alzare una gomma fin quando almeno una delle altre 3 non stacchi anch' essa dal suolo, noterete che l'escursione reale permessa dal sistema telaio-sospensioni-geometrie è davvero notevole, soprattutto con gli ammortizzatori in taratura minima di compressione delle molle. l'angolo di attacco infine è sorprendente, dato che i pneumatici sporgono dal corpo vettura e sono surdimensionati rispetto alle dimensioni del modello, inoltre il passo non particolarmente lungo, unito all'elevata altezza centrale, ai paraurti alti ed alle skid plates presenti lungo tutta la parte inferiore dello chassis, lo rendono apparentemente avvantaggiato anche nel passaggio su sconnessioni piuttosto aspre ed acute.
La trasmissione ci è piaciuta molto, completamente cuscinettata, dotata di 6 giunti con snodi omocinetici da entrambi i lati, hanno steli telescopici e il materiale plastico utilizzato non sembra affatto male considerato il surdimensionamento di tutti i componenti e l'adeguata protezione offerta da braccetti e tralicci inferiori del telaio. Una finezza durante la prima manutenzione potrebbe essere quella di inserire delle cuffie di protezione sugli snodi per aumentarne la durata. Per quanto riguarda l'ingranaggeria troviamo due differenziali identici come meccanica e taratura all'anteriore e posteriore, mentre al centro abbiamo il cuore vero e proprio della interessante trasmissione del T-Maxx 2.5. A prima vista si presenta come una cassa chiusa ispezionabile solamente tramite un foro superiore coperto a tenuta con un cappellotto in gomma. All'interno è racchiusa la parte più interessante e sofisticata di tutto il Maxx, il cambio automatico di velocità e l'invertitore di marcia. Quest' ultimo agisce meccanicamente prima del cambio di velocità , consentendo di avere quindi le due marce disponibili in entrambi i versi di marcia. Il materiale utilizzato è un nylon bianco conosciuto dai costruttori americani per la sua robustezza, era stato utilizzato in passato anche dalla Picco per i bracci della sua RS600, poi abbandonato perché poco appagante esteticamente. Tutta la scatola del cambio è a tenuta stagna e, come detto, l'unica ispezione è possibile tramite un foro da cui è possibile variare il regime di innesto della seconda marcia, e da cui sconsiglio di effettuare oliature dannose per il buon funzionamento del cambio. A monte della cascata di ingranaggi del gruppo invertitore-cambio abbiamo un albero, che esce dalla cassa stagna e supporta una corona primaria che ingrana sulla campana di trasmissione principale. Tale corona è completata da un sistema di frizione parastrappi a slittamento, conosciuto nel settore elettrico e meno nel settore dell'automodellismo a scoppio, il funzionamento e concettualmente simile al differenziale a sfere, e tramite una molla registrabile con un dado permete di adeguarne lo slittamento alle condizioni del fondo o della rapportatura. La rapportatura appunto è variabile a seconda delle esigenze acquistando separatamente le corone e le campane opzionali, sia della Traxxas che di molte altre ditte di produzione after-market. Da notare che la corona primaria non gira perfettamente dritta, abbiamo provato a sensazione e l'accoppiamento sembra corretto, verificheremo in prova eventuali anomalie. Infine il freno, singolo, è in fibra di ferodo, forato e con pastiglie in acciaio, non sono inserite molle di riapertura lungo le spine, ma la prova tiranteria è risultata positiva, da verificare nell'uso se il gioco minimo lasciato sia sufficente
Le gomme infine, sono con scolpitura del tipo a trattore , morbide, ma non morbidissime, comprese di spugna interna e montate su cerchio in resina cromata esternamente. Sono da incollare, come consigliato sul manuale, con cianoacrilico. l'esagono di trascinamento è di misura identica a quella del concorrente Savage 25 e questo permette di intercambiare cerchi e gomme presenti in quantità come optional. Nella fase di incollaggio verificherete un'unica pecca estetica del Maxx, cioè i cerchi sono cromati solo esternamente, mentre internamente rimangono del colore bianco-resina.
Da segnalare infine gli eccellenti siti a supporto, della Traxxas www.traxxas.com e della Italtrading www.italtrading.it, pieni di consigli, FAQ, novità , offerte, immagini e video per ottenere assistenza e sfruttare appieno il potenziale del vostro T-Maxx 2,5 o di qualunque altro prodotto di questa dinamica ditta.
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Bikko