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Ho fondato RCBazar.net nel Marzo 2003 e lo gestisco praticamente da solo. Mi trovo spesso nell'impossibilità di aggiornarlo e per questo motivo ho deciso di aggiungere un modulo di collegamento con la pagina di FaceBook. Per informazioni scrivete a: info@rcbazar.com.
Un gruppo di ragazzi (i Men in Black) che corre sulla pista di Fontanellato con la Black One ha deciso di pubblicare l' elaborazione meccanica completa effettuata sui modelli con cui corrono. Scaturita dalla loro profonda conoscenza del modello e dalla esperienza maturata sulla pista anche con macchine di altre marche la Black One MiB Replica , come loro la definiscono, è un oggetto che ha cercato di sfruttare quanto più possibile ricambistica reperibile per poter essere facilmente riprodotta da chiunque lo volesse a prezzi adeguati; tutto questo è stato possibile utilizzando diversi esplosi e manuali di altre macchine come fonti di informazione. Il primo problema da affrontare in una elaborazione come questa e di capire che tipo di modello si voleva ottenere. Analizzate le caratteristiche in pista del modello di serie si è proceduto innanzitutto alla ricerca della affidabilità , punto dolente della parte centrale della trasmissione quando sfruttata da motori esasperati. Poiché gli interventi sul modello avrebbero ricevuto anche una motorizzazione decisamente spinta si è quindi proceduto principalmente ad una revisione completa di questa parte così sollecitata. Il problema principale era quello di risolvere l'inconveniente delle cinghie e pulegge che cedono una volta iniziato a tirare con costanza le frenate al limite. Si è innanzitutto ricorsi all'uso di pulegge laterali in alluminio e della relativa cinghia rinforzata, ma il problema si risolveva non completamente, andando a compromettere soprattutto la costanza di rendimento dei freni. Il problema nasce in concomitanza con l'eccessivo sbalzo del peso rotante del cambio, che una volta sbilanciato dal tiro della cinghia in frenata e dall'effetto volano delle ruote posteriori in velocità creava problemi di sgranamento dei denti della cinghia. Si è risolto il tutto riprogettando buona parte del posteriore usando le spalle posteriori della Space Europa, simili a quelle della BlakOne ma con in più la possibilità di montare l'impianto frenante coassiale all'albero del cambio come avviene ad esempio su Mugen, Picco e Serpent. Un ulteriore vantaggio è dato dalla posizione del disco freno, che essendo esterno rispetto alla spalla raffredda meglio e non necessita di volani particolari, inoltre le pinze dei freni in acciaio hanno una superficie di contatto maggiore rispetto a quelle di serie, agiscono su un solo disco in ferodo montato su trascinatore in plastica anziché in alluminio per ottenere minore masse in movimento e la camme di azionamento è decisamente più lunga a vantaggio della precisione. Fatto questo il cambio è stato sostituito nella parte della seconda marcia con un modello ad espansione rispetto a quello in versione a dente , più leggero nelle masse e progressivo nell'intervento, inoltre permette di montare un albero in ergal per alleggerire il tutto. La spalla di sostegno ricavata dalla Space Europa ha già compreso il sostegno per questo intervento sui freni che riprende un po' il sistema adottato sulla rigida della Mantua, i perni inferiori dei bracci delle sospensioni hanno sedi identiche, ma ora sono in ergal, per quelli superiori si è proceduto a modificare i rostri di sostegno adeguando la sede del perno e del braccetto superiore. Infine è stata eliminata la barretta di irrigidimento, utile solamente nel caso non si usi il
telaio da 6mm della versione Pro. Riguardo alla trasmissione si sono provate alcune soluzioni differenti, una prevede la soluzione con puleggia laterale 10T nella parte sinistra dell'automodello come avveniva sulla RedOne sfruttando così completamente la soluzione del cambio tipo Space Europa adeguatamente sostenuto dal terzo supporto laterale, pulegge plastiche con trascinatore sulle altre parti. La soluzione più tecnica prevede invece puleggia laterale a ridosso della 1' marcia come sulla Black One di serie, ma in alluminio e montata su un albero del cambio in C40, leggermente più corto e fermato da seger invece che da collarini per diminuire i pesi. In questo caso si sono usate pulegge in alluminio anche per la 13T dell'asse cambio e per la 10T e 15T dell'asse centrale, sostituito con un modello in ergal più leggero. In entrambi i casi l'uso delle cinghie rinforzate è risultato non indispensabile ma si è constata una durata maggiore ed una minore flessione causata dal calore del motore. Sempre al posteriore si è intervenuti sul supporto ammortizzatori, ricostruito in
carbonio, e sugli ammortizzatori, ora montano molle nere da 1,6mm e si è prestata attenzione alla lunghezza degli steli, che non vanno avvitati completamente negli snodi per
uniball per aumentarne la lunghezza, in alternativa si possono usare ammortizzatori Serpent posteriori con molle gialle. La maggiore lunghezza serve al modello per non strisciare a terra se si usano gomme basse, che offrono più agilità in curva per il minore spallamento. La barra posteriore antirollio di serie è stata sostituita con il modello optional da 4mm, ma si può optare anche per quella da 3,5mm, è allo studio la possibilità di montarne una regolabile. I cuscinetti sono stati lavati con diluente per eliminare il grasso interno e oliati con wd40, la scorrevolezza risulta decisamente maggiore anche se si sta cercando di realizzare delle boccole che permettano di usare cuscinetti dal diametro esterno più piccolo. Si è provato, nell'intento di alleggerire ulteriormente le masse in movimento, ad adottare i cardani posteriori in ergal, ma sono risultati troppo fragili per la violenta
coppia trasmessa dal palo rigido, allora si è ritornati a quelli di serie e si è intervenuti sul palo rendendolo cavo internamente e alleggerendo il piatto di sostegno della corona 32T. Ulteriori alleggerimenti sono stati ottenuti montando rulli in teflon anziché in acciaio sui tendicinghia, fresando i castelli motore ed eliminando il supporto anteriore e le relative colonnette portacarrozzeria in ergal, ora sono posizionate sul paraurti anteriore e sono in plastica. Sempre all'anteriore la piastrina di irrigidimento dell'avantreno è ora in carbonio da 2,5mm, lo scorrimento dei bicchierini dell'asse anteriore è facilitato dalla interposizione di rondelle in teflon e la adozione di una barra antirollio regolabile aumenta la possibilità di ricerca dell'assetto ideale. Sugli steli degli ammortizzatori anteriori sono inseriti degli spezzoni di tubo per la miscela che evitano in caso di staccate violente che questi vadano a pacco facendo strisciare il telaio a terra. Le molle utilizzate sono state ricavate usando quelle verdi da 1,8mm per rally game tagliate a misura. Stiamo provando anche la soluzione con molle non coassiali montate sui perni inferiori delle sospensioni anteriori con ammortizzatori BMT, la taratura avverrebbe tramite il grano di registro posizionato al centro del braccetto inferiore. Anche la
carrozzeria ha ricevuto qualche attenzione con l'adozione di un airtrim posteriore e alcune L in lexan incollate internamente per aggiungere rigidità ed evitare flappeggi ad alta velocità ; infine alcune strisce di nastro americano nei punti più sollecitati garantiscono una vità più lunga alla carrozzeria Le viti di sostegno per i servocomandi sono tutte in plastica sempre per alleggerire il complesso, i tiranti sterzo in
titanio hanno filettatura destra-sinistra e sono montati su un
salvaservo Kimbrough leggermente più corto dell'originale per variare l'ackerman ed avere una risposta più immediata data la molla interna più dura. In questo modo si ottiene un modello più affidabile anche con motori piuttosto cattivi, si aumenta l'agilità grazie al peso diminuito di oltre il 10% (siamo decisamente sotto il peso minimo regolamentare), ed a gomme più basse senza avere scompensi. Il setup rimane sostanzialmente invariato ma il modello è più rigido nelle sospensioni e quindi più immediato nella risposta ai comandi. La scorrevolezza aumentata sommata alle minori masse in movimento aumentano le prestazioni. Il lavoro svolto è sicuramente tanto soprattutto se si considera il tempo speso a inventare soluzioni che fossero corrette ed a cercare i pezzi giusti, ma il risultato e le soddisfazioni ci rendono fieri della ˜Black One MiB Replica' . Nelle foto un prototipo della modifica per l'impianto frenante, ora completamente realizzato, si nota la presenza del doppio disco in acciaio su trascinatore in ergal, poi sostituito da disco in ferodo originale e trascinatore in plastica della Space Europa.
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