SERPENT 6000 4 lustri di tecnica modellistica
- 09 Nov 2005
La Serpent ci mostra come vent' anni fa si correva con le 1:8 pista. La longevità modellistica della Seimila è sicuramente un esempio ed alcuni particolari tecnici risultano particolarmente degni di nota considerata l' anzianità di progetto.
Vi mostriamo le immagini di un modello da pista 4wd a sospensioni del 1985, si tratta di una Serpent 6000 che all' epoca era un automodello sofisticato e performante...
Per gli amanti della tecnica possiamo sottolineare che gli ammortizzatori posteriori lavoravano al contrario di quanto succeda oggi, cioè il movimento di
compressione delle geometrie corrispondeva ad un movimento di estensione dell'ammortizzatore e viceversa. Le molle non erano coassiali come oggi ma lavoravano sul braccetto dato che i materiali delle plastiche non godevano della rigidità e precisione moderne e quindi risultavano meglio guidati nel lavoro col sistema del tipo a molle chiudiporta che puntava sul centro del braccio. La trasmissione al posteriore avveniva tramite ingranaggi dentati che culminavano sulla corona di un differenziale a sfere regolabile, mentre le altre due cinghie portavano il moto all'anteriore con tipologie di passo XL037, inoltre la tipologia comune le rende rintracciabili ancora oggi a livello industriale. Il materiale delle cinghie era di elevata qualità e l'anima interna in trama metallica diminuiva il problema di allungamento tipico delle cinghie in gomma. Il servocomando dello sterzo era sdraiato come sulle più recenti 1:8 pista. Il telaio esisteva in configurazione tutto alluminio oppure in variante con pianale posteriore in alluminio e parte verso l'anteriore in vetronite riportata e avvitata al pianalino in alluminio davanti al motore. All'avantreno le geometrie sfruttavano un sistema più tradizionale con ammortizzatori a compressione sdraiati, barra antirollio fissa come fissa era la lunghezza dei bracci sospensione sia superiori che inferiori, che lavoravano su pivot ball fissati sul barilotto anzichè sul braccio. La carrozzeria, del tipo con alettone riportato su filo di ferro fissato a colonnette separate, veniva ancorata al telaio tramite colonnette fisse sia anteriormente che posteriormente, dietro infatti le colonnette erano sulle spalle delle geometrie posteriori e non con supporto carrozzeria snodato come avviene oggi. Si notano nelle foto alcune imperfezioni sulle gomme tipici delle coperture di una volta che dovevano essere incollate a mano sui cerchi, spesso anche con diversi anelli per volta. Una volta rettificate al tornio le imperfezioni non creavano problemi alla guida ma esteticamente si notavano sempre. Nelle foto il modello è motorizzato con un OPS anch' esso ormai da considerarsi d' epoca, con tanto di scarico originale. Vicino al collettore si nota un modifica tipica di questo modello che consisteva nella autocostruzione di un tendicinghia. Il modello presentato è di proprietà di Albino Marangon, arzillo modellista quasi ottantenne per nulla scoraggiato dalla sofisticazione dei modelli più recenti, tanto da aver partecipato senza timori reverenziali ad alcune gare lo scorso anno proprio con questo modello, sue sono le informazioni sulla storicità del modello, quindi chi avesse ulteriori informazioni ce le può inviare via email oppure mettendole in commento sotto l'articolo per completarlo ulteriormente. Bikko |
Ecco le immagini della Serpent Quattro pervenute da leobolo. Come potete notare si tratta della confezione originale del modello, dove si può vedere come veniva venduto di scatola ....... |
Invece l'amico Speedmax, ci ha inviato queste tre immagini..... |
La Serpent quattro 2WD |
La Serpent quattro 4W |
La Serpent Sprint |