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XRAY M18

  • 14 Mar 2005
Sfizzo  ci invia la recensione della X-Ray M18, per gli amanti delle 1:18 o per semplici curiosi si tratta di un modello tutto da scoprire nelle splendide immagini presenti
Possiedo questo modello elettrico scala 1/18 quasi per caso: mi è stato omaggiato da un negozio di modellismo a cui curo il computer. Oltre al Glossary Link telaio contenuto nella bellissima confezione, mi venne dato a completamento: un miniservo, un motore Graupner classe 300, il regolatore elettronico originale Hudy con omonimo pacco batterie a 5 celle, entrambi prelevati da un Power Pack. l'assemblaggio è stato fantastico; seppur composta per la maggiore in materiale plastico, il tutto è combaciato alla perfezione, essendo stato poi aiutato in maniera esauriente dal bellissimo manuale a colori con tutte le fasi di assemblaggio in 3D e dal fido cacciavite a croce di serie nella confezione. Una volta montati i due differenziali praticamente identici per anteriore e posteriore ed uniti poi dal Glossary Link cardano in metallo, il telaio ha cominciato ad assumere l'aspetto proprio del modello finito, completato poi dai vari braccetti e sospensioni. Subito si è potuto apprezzare l'alta scorrevolezza di tutta la trasmissione, montata completamente su cuscinetti a sfera di ottima fattura (nell'assemblaggio questi ultimi, come pure le coppie coniche dei 2 differenziali, li ho ben unti con grasso ceramico della Tamiya al fine di mantenerne l'efficienza nel tempo). Sono poi passato al montaggio del servocomando (con originale cassa plastica trasparente), del regolatore elettronico XMC-180, e qui sono incappato nel primo problema: il supporto motore originale in plastica non era adatto a motori di classe 300! Dovetti quindi procurarmi (prima spesa!) il supporto universale originale Hudy in alluminio anodizzato blu non proprio economico, su cui potei finalmente montare il mio Graupner Speed 300 con pignone 14T per poi fissare il tutto al telaio con il giusto Glossary Link accoppiamento con la corona. A questo punto, ecco il secondo problema: il motore risulta leggermente rialzato sul fondo, segno che il telaio originale non era adatto a montare i motori di questa classe (potevano pure dirlo subito!); visto l'inclinazione minima ed un comunque corretto accoppiamento, optai per tener le cose così come stavano ed eseguiti tutti i cablaggi elettrici montai la ricevente, collocandola con nastro bi-adesivo proprio sopra il servo dello sterzo, essendo questo in posizione sdraiata. Adoperai questa scelta perché mi agevolava le varie connessioni con servo e regolatore elettronico, nonché al comodo accesso al quarzo qualora ve ne sia necessità . La ricevente poteva essere comunque montata tra servo e motore come consigliato dal manuale, essendo di ridotte dimensioni. Il modello è una 4 canali in FM a singola conversione della J-Tronik (JX- 4micro) con un peso di soli 10g priva di quarzo. Montai allora la batteria caricata precedentemente, agganciai le ruote precedentemente assemblate e passai al settaggio del mio fido Sanwa trimmando  lo sterzo e settando il regolatore, questo dotato di freno e retromarcia. Tutto filava liscio, come pure la piccola M18 sul pavimento di casa, seppur con minima aderenza. Passai alla preparazione della Glossary Link carrozzeria di serie, la bellissima Ferrari 360: prima il taglio e rifilo del lexan con le apposite forbici, foratura con svasatore  per i 4 supporti carrozzeria del modello, mascheratura dei vetri con gli ottimi ed aderentissimi adesivi forniti di serie. Per il colore adottai il classico rosso Ferrari in bomboletta spray Tamiya per lexan, eseguita in varie mani leggere ed uniformi. Per ovviare alla trasparenza che il rosso comunque assunse, decisi a mio malgrado di dare una mano leggera di nero, accorgendomi solo dopo di aver fatto assumere al tutto un colore amaranto (!). Tolsi la pellicola protettiva esterna alla carrozzeria e applicai le decal sempre fornite di serie. Praticai il foro per l'antenna ed il modello era terminato e perfettamente funzionante.
Dato comunque che si è sempre alla ricerca di migliori prestazioni e preso dall'entusiasmo del modello, decisi di acquistare (seconda spesa!) il pacco batterie, sempre originali Hudy, a 6 celle, ovvero a 7.2v e 1200mAh contro i 6v e 900mAh di quella fornita nel Service Pack. Notai che il telaio male accettava questa batteria di dimensioni leggermente maggiori della precedente, nonostante comunque riuscii a collocarla al suo posto. Questo mi fece pensare che se si vuole modificare il modello, bisogna farlo in maniera radicale. All'inizio non notai quella differenza di prestazioni a cui mi ero preparato, e dopo pochi giri nel mio corridoio di casa, la macchina non andava più ne avanti ne in dietro, sterzava solamente ma rimaneva praticamente ferma: il piccolo regolatore elettronico si era bruciato! Questo era frutto del suo erroneo montaggio sotto tensione maggiorata dal nuovo pacco a 6 celle, dovendo poi lavorare su un motore sovra dimensionato alle sue capacità ; non a caso la sua sigla era XMC180. Dato che comunque il modello doveva essere rimesso in funzione, acquistai (terza spesa!) il regolatore opportunamente dimensionato XMC300 sempre di fabbricazione Hudy, e l'apposito telaio in graffite nera e montai tutto sul modello. Questo regolatore a differenza del precedente, era proporzionato al pacco batterie ed al motore adottato, con funzione di marcia e freno ma non più la retromarcia. Il nuovo telaio in graffite risolse il problema del motore di classe 300 migliorandone anche il raffreddamento, la batteria a 6 celle ora si collocava comodamente nel suo vano, il modello assunse un look più aggressivo oltre ad una maggiore rigidità . Risettato il radiocomando col nuovo regolatore, ora la macchina è molto più performante tanto da renderla inutilizzabile sul pavimento casalingo data la scarsa aderenza, il che non permette di sfruttarla al meglio. Il modello si può definire ultimato e dopato  in maniera corretta!

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